L’idea di un ponte della lunghezza di 120 chilometri per collegare le due sponde dell’Adriatico tra l’Italia e i Paesi dell’Europa dell’Est nasce dall’osservazione delle trasformazioni geopolitiche ed economiche che hanno rivoluzionato gli scenari commerciali europei e mondiali. Il ponte rappresenta la possibilità di generare nuovi flussi commerciali che potenzino il ruolo dell’Unione Europea nella scena globale. L’architetto Giorgio De Romanis ha immaginato una struttura, dettagliata negli aspetti costruttivi, energetici, finanziari e gestionali, che concretizza l’idea di favorire gli scambi tra Paesi lontani e assume anche il significato di un progetto sociale per il XXI secolo.