Questo volume inaugura la nuova collana Stones dedicata all’interior design, presentando una rassegna di abitazioni: luoghi, oggi più che mai, dove si rivelano mutate condizioni antropologiche rappresentate da nuove figure architettoniche. Qui si confrontano venti case, venti storie che narrano di altrettanti modi di abitare e di progettare l’abitare, ciascuno emblematico di uno scenario magmatico il cui comune denominatore sembra la ricerca di nuovi modelli architettonici e tipologico-funzionali capaci di esprimere, con gli strumenti propri dell’architettura, differenti identità. Il tema sempre più clamorosamente emergente, come testimoniato anche qui, non riguarda tanto l’elaborazione linguistica quanto la capacità del progetto architettonico d’interpretare la natura dello spazio secondo criteri sempre più svincolati da schemi precodificati o da dogmatismi lessicali. Così appare improduttivo valutare la contemporanea moltitudine delle lingue utilizzando categorie puramente formali: questi frammenti non compongono una scena eclettica, piuttosto documentano la complessità di un processo che l’architettura d’interni percorre da tempo nella direzione di un pluralismo che rivitalizza, alle soglie del terzo millenio, l’idea di casa come “specchio dell’anima” e, insieme, riassegna contenuti poetici e fondativi al progetto.